Truffe on-line: Che pericoli corriamo?

Posted on Posted in Blog, Informatica

PURTROPPO le truffe on-line sono piuttosto comuni, spesso l’approccio iniziale avviene attraverso un’e-mail, questo tipo di frode si chiama phishing. Come un pesce che abbocca all’amo, il destinatario della mail fornisce la sua password, i dati della sua carta di credito o del suo conto corrente a un sito che sembra autentico. I truffatori possono ottenere gli indirizzi degli utenti tramite un apposito programma chiamato estrattore di indirizzi e-mail.

Alcune e-mail utilizzate nel phishing possono raggiungere il loro obiettivo anche se il destinatario non fornisce i propri dati. A volte basta aprire una mail per far entrare uno spyware, un programma spia, che può registrare l’attività del computer della vittima. Alcuni di questi programmi sono in grado di registrare quello che si digita sulla tastiera per carpire password o altri dati personali. Altri programmi reindirizzano a siti fasulli. Ma cosa possiamo  fare per proteggerci?

Come proteggersi

Attenzione alle mail che contengono link sospetti. Ci sono programmi chiamati Trojan, o cavalli di Troia, che consentono un accesso non autorizzato al PC su cui sono in esecuzione: i truffatori telematici, o scammer, se ne servono per accedere a dati sensibili. I truffatori si servono anche di forum, siti pornografici, siti che propongono software di dubbia provenienza e social network per nascondervi programmi spia e ricavarne dati preziosi. Inoltre non si dovrebbe mai rispondere alle mail che promettono premi o guadagni da capogiro.

Forse vi è capitato di ricevere messaggi on-line del tipo “il computer è a rischio; clicca qui per proteggerlo” oppure “clicca qui per scaricare screen saver gratis”. Cliccando potreste attivare un programma spyware.

Chi cerca lavoro su Internet dovrebbe essere cauto. I truffatori si servono di siti fasulli per raccogliere “quote di registrazione” e dati personali relativi al conto corrente o alla carta di credito.

I ladri sono ora abbastanza abili da riuscire a violare i database delle aziende o degli istituti di credito per sottrarne i dati. Nel gennaio 2007 alcuni hacker hanno forzato i sistemi informatici di una catena statunitense di grandi magazzini e hanno prelevato informazioni relative a milioni di clienti, inclusi i dati delle carte di credito. In Nigeria alcuni pirati informatici hanno violato i database di diverse banche e hanno sottratto un milione e mezzo di codici PIN per prelevare denaro agli sportelli bancomat. In Rete c’è un fiorente mercato nero di dati relativi alle carte di credito e alle identità rubate da impiegati disonesti e hacker.