Kandinskij: La pittura come suono interiore

Posted on Posted in Arte ed Artisti, Blog

“Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.”

Kandinskij

Kandinskij,Vasilij nasce a Mosca nel 1866,in gioventù suona il pianoforte e il violoncello appassionandosi alla musica che influenzerà la sua arte. Nel 1896,si trasferì a Monaco dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Realizzò le sue prime opere in uno stile naturalistico dipingendo paesaggi e città. Nel 1901 Kandinskij fonda il gruppo Die Phalanx (La falange),che rifiutava l’arte realista e sosteneva la necessità di una completa libertà espressiva. Nel 1909,dopo un viaggio a Parigi i suoi dipinti acquisirono influenze dei fauves e dei post-impressionisti,dai quali rimase influenzato. La svolta si ottenne nel 1910 con il “Primo Acquerello Astratto” in cui l’autore si propone di non rappresentare nulla di “oggettivo”. Nel 1911,insieme ad altri espressionisti tedeschi,Kandinskij fondò il gruppo Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). Il principio dell’astrattismo va ricercato in questo movimento. L’artista si distacca da una figurazione oggettiva,per lasciarsi guidare dalle emozioni. Dopo la Grande Guerra,i soggetti astratti di Kandinskij assunsero forme sempre più geometriche. Nel 1922 lavorò al Bauhaus una delle prime scuole di arte moderna,nel 1933 la scuola è costretta a chiudere per volere del regime nazista,salito al potere in quell’anno. Nei volumi  Lo spirituale nell’arte  e Punto, linea, superficie illustrò i principi fondamentali del suo insegnamento. Morirà il 13 dicembre del 1944, nei pressi di Parigi.

In Kandinskij il riferimento alla musica è costante, in quanto non rappresenta nulla della realtà ma si esprime esclusivamente con un suo linguaggio,poiché essendosi liberata completamente dalla forma esteriore,è il mezzo più adatto per comunicare emozioni e sensazioni  per interagire con l’interiorità dell’artista e dell’ascoltatore. Parlando di pittura Kandinskij si serviva di termini musicali,intitolando a volte i suoi lavori “Impressioni” (riferendosi a percezioni sensoriali)“Improvvisazioni”(emozioni a pieno istinto) o “Composizioni”(sintesi di emozioni e sensazioni). L’arte astratta secondo le parole di Kandinskij vuole comunicare ”allo spettatore sensibile emozioni sottili,inesprimibili a parole”. Il pittore astratto inizia a comunicare la propria interiorità  affidandosi alla forza del colore e alla potenza espressiva della linea,creando composizioni in grado di evocare sentimenti e pensieri simili a quello di un musicista.

Nel 1912 Kandinskij pubblicò il saggio “Lo spirituale nell’arte” che sancì la nascita dell’Astrattismo, nel quale il pittore non si limitò ad una subordinazione nel rapporto musica-pittura ma insisté anche  sullo stretto legame che intercorre tra suoni e colori. Egli sosteneva che forme e colori siano dotate di una particolare musicalità:ad ognuno di essi la mente umana è portata a far corrispondere una particolare esperienza acustica. Per questo motivo l’attenzione dell’autore si concentra sulla ricerca di analogie tra i principi della composizione musicale e i mezzi pittorici (ritmo, ripetizione cromatica, movimento, ecc.) fino a giungere all’elaborazione di una vera e propria “teoria armonica dei colori” i cui diversi timbri vengono associati a vari strumenti musicali.

Il giallo è dotato di un timbro squillante,deciso chiaro e aggressivo;viene paragonato al suono di una tromba.

L’azzurro è indifferente,distante,come un cielo artistico; è paragonabile al suono di un flauto.

Il verde ha un suono vibrante è penetrante ricorda i suoni del violino.

L’arancione esprime energia,movimento,è più vicino alle tonalità del giallo,ma è più superficiale; è paragonabile al suono di una campana.

Il viola, come l’arancione,è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu. E’ paragonabile al fagotto.

Il rosso è caldo,vitale,vivace,irrequieto ma diverso dal giallo,perché non ha la sua superficialità. E’ paragonato al suono di una tuba

Il blu è il colore del cielo,è profondo; in genere è associato al suono del contrabbasso

Il bianco è dato dalla somma di tutti i colori dell’iride; è la pausa tra una battuta e l’altra di un’esecuzione musicale,che prelude ad altri suoni.

Il nero è mancanza di luce,è un non-colore,è spento,è un silenzio di morte;è la pausa finale di un’esecuzione musicale,tuttavia a differenza del bianco fa risaltare qualsiasi colore.

Ma non solo,Kandinskij individuò relazioni anche tra i colori e gli altri sensi. Ad esempio utilizzò la separazione delle tonalità in “calde” e “fredde”,suddivisione accettata ancora oggi universalmente. Il pittore russo specifica come i colori “caldi”, tendano ad espandersi verso lo spettatore,mentre quelli “freddi”, tendano ad allontanarsi dagli occhi,a far sprofondare lo sguardo nella tela. Quindi ad ogni colore corrispondono anche delle sensazioni sensoriali di altro tipo e delle emozioni.

Ma per Kandinskij colore e forma non possono esistere separatamente nella composizione. Se un colore viene associato alla sua forma privilegiata gli effetti e le emozioni che scaturiscono questi vengono potenziati ad esempio il giallo viene associato al triangolo,il blu al cerchio e il rosso col quadrato.

In conclusione,Kandinskij sostiene che la percezione di un colore porti con sé,oltre la  prima impressione visiva puramente fisica,altre sensazioni appartenenti a sfere sensoriali diverse e ad emozioni psichiche,cioè dell’anima.

Kandinskij non propone queste corrispondenze come regole inderogabili e universali,poiché è convinto che tutte queste concezioni siano relative e che non vi possa essere nulla di preciso e assoluto né nell’arte, né nella realtà. Quindi questa classificazione va presa come un tentativo di delineare le principali associazioni tra colori e tipi di suoni che secondo Kandinskij sorgono spontaneamente in ogni mente umana.

Poiché fu uno tra i primi artisti a esplorare i principi dell’astrattismo non rappresentativo,Kandinskij può essere considerato un precursore dell’espressionismo astratto,una delle scuole di pittura più importanti del secondo dopoguerra.