Guida ai vari formati delle immagini

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Come molti di noi sanno, esistono diversi tipi di file immagine.
​Ma quale differenza c’è tra un file .jpg e un file .gif? E sopratutto perchè ci sono così tanti formati?
In questo post faremo una disamina di tutti i principali tipi di file immagine mettendo in risalto tutte le varie caratteristiche e le varie differenze fra un formato e l’altro.

JPG O JPEG = La sigla JPEG o JPG è l’acronimo di Joint Photographic Experts Group.Questo tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formano l’ immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che si sceglie. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.
Qualsiasi sia il numero di profondità dei colori dell’immagine sorgente il formato JPEG supporta colori a 24 bit. Usa questo tipo di formato per immagini a tinte non piatte, cioè per immagini fotografiche o con immagini con sfumature leggere e continue. Il formato Jpeg non è sicuramente adatto per il trattamento di immagini vettoriali o contenenti testo.Questo formato di esportazione va usato per riportare sul web immagini ottenute tramite scansione di fotografie, oppure per le immagini che utilizzano texture e comunque per tutte quelle che necessitano di un numero di colori superiore a 256.
Questo formato inoltre non supporta le trasparenze. Dato che, come abbiamo già detto, il formato è a perdita di dati non è una buona soluzione salvare un’immagine JPEG da un’altra immagine JPEG. La cosa migliore è ottenere immagini JPEG dall’immagine originale.
Esiste anche un formato chiamato JPEG selettivo. Questo permette di esportare un’immagine con una diversa compressione applicata alle varie parti che la compongono.

BMP = questa estensione è semplicemente il diminutivo di bitmap. Questo formato è poco usato ed è stato creato da Microsoft per le immagini raster.

GIF = è l’acrostico di Graphics Inercharge Format. Questo formato è molto utilizzato nel web per immagini di piccole dimensioni ma soprattutto per le animazioni. Il suo difetto più grande è che supporta solo 256 colori quindi non è assolutamente adatto per la riproduzione di foto. La cosa interessante di questo tipo di immagini sono le animazioni, che è possibile creare con elaboratori grafici come GIMP o Photoshop. Supporta le trasparenze e quindi è adattissimo per siti web. La scarsità di colori è compensata in parte dal fatto che questi file sono di dimensioni molto ridotte.

PNG = Il formato PNG è acronimo di Portable Network Graphic.
Questo tipo di formato non è supportato da tutti i tipi di browser, ma è tuttavia possibile installare un plug-in per visualizzare le immagini PNG. E consigliabile non usare questo formato se il nostro sito dovrà essere accessibile a un grande numero di utenti, tuttavia è utile sapere come funziona, quali sono le sue caratteristiche e quali opportunità offre.
Questo formato supporta colori fino a 32 bit e può contenere trasparenze. E’ un tipo di compressione senza perdita di dati, anche per alte profondità di colore. Purtroppo però produce file di grandi dimensioni.
Esistono due tipi di file PNG:

  • PNG-8
  • PNG-24

Il formato PNG-8 usa colori a 8 bit e presenta molte analogie con i file di tipo GIF. Risulta utile per la compressione di aree a tinta unita e mantiene i dettagli nitidi.
Il formato PNG-24 supporta colori a 24 bit e presenta molte analogie con i file di tipo JPEG. È adatto sia per le immagini fotografiche che per le immagini geometriche e in più ha il vantaggio di supportare la trasparenza anche su più livelli.

RAW = questo formato viene usato soprattutto in fotografia ed è supportato solo da alcune macchine fotografiche digitali (quelle di medio-alto livello) questo tipo di file sfrutta al massimo le capacità dell’obiettivo e non ha nessuna perdita di qualità dell’immagine. Adattissimo per fotografi professionali, risulta molto scomodo e pesante per l’utilizzo casalingo.

TIFF = è l’acorstico di Tagged Image File Format, è un formato piuttosto diffuso tra coloro che si scambiano scannerizzazioni di immagini e documenti. Può arrivare ad un livello di compressione molto elevato e ha la possibilità di scegliere molte calibrazioni di colore e molti livelli di trasparenza (fino a 256). Questo però crea lo svantaggio che in macchine settate con calibrazioni differenti l’immagine si vedrà in maniera diversa.

ICO = l’estensione è semplicemente il diminutivo di ICON cioè icona. Questo formato viene usato esclusivamente per i file delle icone su Windows.

TGA = l’estensione in questione è un diminutivo del nome del file, che veniva chiamato Targa. Questa estensione è stata una delle prime a comparire negli anni ottanta come formato di file immagine. Ha la caratteristica di non alterare i colori nelle foto ad alta definizione, l’unico problema è che è molto pesante in termini di dimensioni.

XML = questo formato non è da confondere con il linguaggio di markup omonimo. Questa estensione è usata per le icone nei sistemi operativi Gnu/Linux.

EPS = è l’acrostico di Encapsulated PostScript e di fatto descrive un immagine che può essere implementata in un documento PostScript con estensione .ps.

PDF = questa è un’estensione più facili da trovare insieme al formato jpg,  è un estensione molto usata per l’invio di immagini in formato digitale. In moltissimi, quando scannerizzano una foto, un disegno o un grafico e vogliono spedirlo via mail, lo trasformano in pdf perchè è un formato leggero e permette a tutti di leggere i contenuti (essendo uno standard ormai diffuso in tutto il mondo). Inoltre permette il salvataggio delle immagini in formato vettoriale, questo, è un grandissimo vantaggio se si vogliono modificare le immagini senza perdere qualità.

Come potete notare esistono veramente tante estensioni e veramente tanti utilizzi possibili per questi formati. Ovviamente dove e quando usarli sta ad ognuno di noi decidere.Facciamo però una piccola carrellata in modo da rendere più facile la scelta a seconda delle nostre esigenze .Incominciamo col dire che, a livello domestico, i formati .raw, .eps, e .tga non vengono praticamente usati. Sono tipi di file immagine che raramente vengono utilizzati dai non addetti ai lavori e le macchine fotografiche non professionali non li supportano nemmeno.Quelli che, invece, ci interessano di più sono i formati .png, .jpg e .gif .Ora vi dirò delle regole generali (che sono del tutto opinabili) che dicono, a grandi linee, quando utilizzare questi tipi di file, ovviamente non sono regole assolute ma possono aiutarci a capire ancora meglio le differenze e le caratteristiche di questi formati:

– il formato .JPG viene usato per la memorizzazione di foto e immagini a bassa/media definizione. Va benissimo per le nostre foto in quanto riesce a memorizzare tante informazioni in poco spazio.

– il formato .PNG è utilissimo per memorizzare disegni statici e foto editate. Supporta molto bene le trasparenze quindi è possibile creare immagini adatte al web.

– il formato .GIF viene usato in prevalenza per animazioni.

Prima di concludere aggiungiamo una nota per tutti coloro che lavorano con le immagini (o che vogliono cominciare a farlo). La compressione deve avvenire solo dopo che la foto è stata scaricata o modificata. Se si attuano compressioni intermedie le perdite di dati si sommano e alla fine otteniamo un lavoro non curato. Il consiglio è di utilizzare formati che non comprimono i dati (come ad esempio il formato raw) fino a che l’editing non è finito. Quando abbiamo completato il lavoro possiamo comprimerla a piacimento. In questo modo otterremo il miglior risultato possibile.

RISOLUZIONE

La dimensione del file di un’immagine è proporzionale alla sua dimensione in pixel, il numero di pixel visualizzato per unità di lunghezza in un’immagine viene chiamato risoluzione dell’immagine. La risoluzione delle immagini viene misurata in pixel per pollice. Nel web la risoluzione dell’immagine è condizionata dalla risoluzione del monitor.
Risoluzione del monitor

Il numero di pixel visualizzati per unità di lunghezza sul monitor variano a seconda della macchina che stai usando:

  • PC: ha una risoluzione del monitor pari a 96 dpi (punti per pollice)
  • Mac: ha una risoluzione del monitor pari a 72 dpi

Se si considera che la risoluzione usata per la stampa è di 300 pixel per pollice, si capisce quanto sia differente preparare un’immagine per il web piuttosto che un’immagine che debba poi essere stampata.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che se un’immagine ha una risoluzione più alta della risoluzione del monitor, questa apparirà molto più grande delle sue dimensioni reali.