Nei nostri lavori usiamo font o caratteri? Molti grafici alle prime armi, e molti appassionati non comprendono bene la differenza tra le due parole, in questo breve articolo cerchiamo di spiegare la differenza tra i due vocaboli.
Il vocabolario tipografico si è creato ai tempi della composizione a caratteri mobili, quando le singole lettere fuse in piombo venivano affiancate per comporre righe e colonne di testo. Con il passaggio al digitale si è creata un po di confusione tra i termini. Nonostante spesso si trovino utilizzati indifferentemente, carattere (typeface in inglese) e font non hanno lo stesso significato. Il Baskerville, il Futura, l’Helvetica, l’Arial, il Verdana ecc… sono caratteri tipografici che entrano nel nostro computer o Mac sottoforma di font. Quindi una font non è altro che il file che permette al carattere di essere utilizzato sulla nostra macchina e di essere poi stampato. Ricorrendo ad una metafora musicale, le Quattro Stagioni di Vivaldi sono il nostro carattere, l’mp3 del brano nel nostro lettore è la font. Chi fornisce il software, chi produce le font, mentre i typedesigner progettano caratteri. Uno stesso carattere tipografico (per esempio il Garamond) esiste in diverse font, ossia in differenti formati (opentype, postscript, treutype), cosi come una stessa immagine può essere salvata in pdf, jpg o tiff.